La storia finora: un terrorista del Rhapastan ha con se un contenitore di Inferno 42 che, se liberato, è capace di bruciare un'intera metropoli in poco tempo. L’uomo è a bordo di un aereo di linea diretto a Londra. Bisogna fermarlo a tutti i costi, anche a quello di abbattere l’aereo in volo sul mare. Se si può fare qualcosa, bisogna farlo subito ed i prescelti per la missione sono Clive Reston e Yelena Belova, la nuova Vedova Nera. Intanto Shang Chi e Black Jack Tarr affrontano i mortali giocattoli di un redivivo Mordillo e Fu Manchu cospira.

            Se pensate che tutto questo non v’interessi, allora state leggendo la serie sbagliata, ma se siete interessati, non andatevene, perché adesso arriva il bello.

 

 

 

(CAVALIERI MARVEL)

 

N° 32

 

SERVIZI MOLTO SEGRETI

 

(PARTE QUARTA)

 

 

LA SPIA CHE MI AMAVA

 

 

1.

 

 

            Il nome dell’uomo è Wajid Ayubi e all’apparenza sembra uno dei tanti ricchi Sauditi che fanno affari con l’Occidente, ma non tutto è come sembra. Nella sua valigetta riposa, protetto da uno speciale contenitore, un piccolo quantitativo del composto chiamato Inferno 42. Arrivato a Londra, è sua intenzione liberare il composto che brucerà Londra da cima a fondo di un fuoco radioattivo e purificatore.

Sa che morirà anche lui, quasi sicuramente. Anche se riuscisse ad allontanarsi in tempo utile prima del disastro, l’esposizione alle radiazioni lo ucciderebbe comunque, ma è un prezzo che paga volentieri alla riuscita della missione, al trionfo della sua causa.

 

            Nelle cancellerie di tutto il mondo ci sono state febbrili consultazioni ed alla fine…. Un messaggio viene portato nell’ufficio del Colonnello Yuri Stalyenko all’Acquario, sede del G.R.U. a Mosca.

-Maledizione!- esclama.

            Un ordine diretto del Presidente, non può correre il rischio di disobbedirgli. L’idea di aiutare gli inglesi non gli va affatto a genio… ma, a pensarci bene, gli dovranno essere grati per forza, dopo e questo può tornargli utile in futuro. Si, dopotutto non è un’idea malvagia. Si rivolge al suo attendente:

-Mi dia in linea la Vedova Nera, presto.

 

             Vedova Nera… Al momento sono due donne, entrambe russe, a portare questo nome: una è la giovane Yelena Belova, agente operativo del G.R.U. leale e devota alla sua patria ed ai suoi superiori; l’altra è più anziana, esperta smaliziata, il suo nome è Natalia Alianovna Romanova, meglio nota nella sua seconda patria, gli Stati Uniti, col nome anglicizzato di Natasha Romanov. È di questa donna che ci occupiamo ora. Seguiamola, mentre, usando le ventose adesive nei suoi guanti e nei suoi stivali si arrampica verso un certo appartamento nell’Upper West Side di Manhattan. Osserviamola, mentre disattiva degli allarmi ed un sorriso soddisfatto le si disegna sul volto, mentre salta su di un ampio terrazzo.  Fin qui è stato più facile di quanto pensasse. Entra nell’appartamento ed una voce eccheggia secca ed improvvisa:

-Fossi in te, non farei un passo in più.-  

            E si trova a fissare la bocca della pistola di Nick Fury.

-Complimenti Nick.- dice, ridendo, Natasha –Non hai perso lo smalto.-

-Schivo agguati da quanto tu avevi ancora i denti da latte, Vedova.- replica Nick Fury –Il giorno che mi prenderanno di sorpresa sarò già morto da un pezzo. Cosa cerchi da queste parti? E non dirmi che è per il mio fascino.-

-E se fosse? Non dirmi che non hai mai intrattenuto qualche donna tra queste pareti eh Nick?-

-Sono un gentiluomo Vedova.- replica Nick sogghignando –Su, ora, dimmi che stai veramente cercando.-

-Informazioni Nick e preferisco chiederle al di fuori dei canali ufficiali. Tu sai che Matt Murdock ha assunto la difesa di due degli imputati per l’attentato a Radio City Music Hall… Matt è convinto che siano innocenti e credimi… se lo dice lui, ha ragione.-

-Conosco i talenti del tuo amico Murdock. Quindi, fammi capire, vuoi tutte le informazioni che lo S.H.I.E.L.D. può trovare, ma cosa cerchi esattamente?-

-Non lo so, qualunque cosa che mi possa portare ai veri responsabili. Ci deve essere qualcosa.-

-Mmm, vedrò quel che posso fare, Vedova. Intanto che sei qui, vuoi un drink? Ho della vodka che è una delizia. La rubai ad un agente del KGB a Berlino Est tanti anni fa.-

            Natasha ride, rispondendo:

-Beh è molto vecchia di certo, va bene Nick, in onore dei vecchi tempi.-

 

 

2

 

.

            Arabia Saudita, un installazione dello S.H.I.E.L.D. dove ritroviamo Clive Reston e Leiko Wu, appena arrivati.

-Signori.- dice loro un ufficiale dello S.H.I.E.L.D. –Ho ricevuto ordine di mettervi a disposizione questo velivolo.- indica un piccolo aereo. -È completamente automatizzato, a decollo verticale, volo suborbitale, capace di portarvi dall’altra parte del globo prima che abbiate il tempo di dire: “Allah è grande”.- l’uomo sogghigna nel dirlo.

-Meno male che ho rinnovato il mio brevetto di pilota.- commenta Clive –Mi spiace solo che tu non possa venire Leiko, ma gli ordini sono chiari, a te tocca trovare Velcro e Pavane.-

-Consolati Clive.- dice sorridendo Leiko –Hai, comunque, buona compagnia.-

            Così dicendo, indica la donna che sta, a braccia conserte, poco distante da loro: Yelena Belova, l’autoproclamatasi Nuova Vedova Nera.

-Non è una gita di piacere, questa.- dice la giovane donna –Abbiamo un pazzo assassino da fermare.-

-Giusto.- commenta Clive –Sbrighiamoci, allora.- si rivolge a Leiko –Ci rivediamo a Londra dolcezza e attenta ai passi falsi, non mi piacerebbe saperti in bocca ad uno dei gattini di Pavane.-

-So cavarmela benissimo, non preoccuparti e tu non farti distrarre dalle curve pericolose di miss Vodkaland, anch’io ti preferisco intero. Ed ora un augurio di buona fortuna.-

            E così dicendo, lo bacia, un bacio profondo, che lascia Clive boccheggiante, quando lei si stacca.

-Hai un modo interessante di salutare Baby.- dice –Chissà che benvenuto mi darai al mio ritorno.-

-aspetta e vedrai.- risponde Leiko maliziosamente.

            Yelena li guarda storcendo la bocca, poi dice:

-Non abbiamo tempo da perdere, muoviamoci.-

            Clive assentisce, poi, insieme salgono sul velivolo e partono. In breve, sono a 5000 metri.

-Tienti forte.- dice Clive alla sua compagna di viaggio. –Stiamo per vedere di che pasta è fatto quest’uccellino.-

-Sono forte quanto basta ed ho oltre un migliaio di ore di volo d’addestramento in tutte le condizioni.-

            Clive preme un pulsante e l’aereo accelera improvvisamente. In pochi minuti sono a 12.000 piedi continuano a salire.

            Clive deve dare atto che Yelena non ha fatto una piega, anche se immagina che si senta come lui, con lo stomaco a contatto con la laringe. L’agente mette l’aereo in assetto, verso la rotta programmata. Il sistema di aerazione tiene costante il livello dell’ossigeno. Quel velivolo è un vero gioiellino, spera solo che lo porti nel posto giusto in tempo utile.

 

            Paladin sa dove cercare, non per niente è un mercenario di fama internazionale. Mercenario, ecco una parola che non gli piace usare. Lui è un professionista che mette le sue varie capacità al servizio del miglior offerente, che male c’è? Sino ad oggi ha lavorato sempre dalla parte giusta della legge.. ok… ha strizzato un pò il concetto di giustizia, ha attraversato spesso e volentieri confini da cui gli eroi tradizionali si tengono lontani, ma non è mai venuto meno ad una sua etica personale, nonostante il cinismo che sbandiera spesso.  È questo che li lega a Natasha, pensa, entrambi sono spiriti liberi, pure troppo, forse. C’è qualcosa in lei, un’inquietudine mai sopita, qualcosa che è incapace di dividere con gli altri, come lui, del resto, ma non è questo che importa adesso. Ha preso un impegno, un favore a Natasha ed al suo amico Murdock (un altro dei suoi ex amanti, probabilmente, ma questa sembra una nota di gelosia che non si confà alla sua immagine) e lo manterrà.

L’uomo che esce dal Consolato Libanese ha credenziali diplomatiche, ma Paladin sa chi è realmente: un membro della cosiddetta ala politica dei famigerati Hezbollah. Come fa a saperlo? Non ha più importanza del fatto che pochi minuti dopo la sua uscita dalla palazzina diplomatica, l’uomo viene narcotizzato quando si riprende si ritrova in un locale senza finestre ed appoggiato ad una parete c’è…

-Paladin!-

-Sono felice di vedere che ti ricordi di me Hassan, così la nostra chiacchierata sarà più facile.-

-Io non ti dirò niente, qualunque cosa tu voglia sapere.-

-Risposta sbagliata, tu parlerai e mi dirai molte cose, vogliamo scommettere?-

            E così dicendo Paladin fa un sorriso cattivo.        

 

Dal rapporto di Black Jack Tarr a Sir Denis Nayland Smith

Mordillo vivo contro ogni logica e più pazzo che mai, deciso a farci fuori. Abbiamo lasciato il suo teatro dell’assurdo, solo per trovarci nella piazza del suo villaggio delle fiabe, con davanti a noi un reparto di soldatini di stagno a grandezza naturale e pronti a sparare. Voi sapete che non ho paura, Sir Denis e, del resto, è inutile averla davanti all’inevitabile, ma è difficile restare impassibili mentre ti sparano addosso, per poi scoprire che sono solo palline di gomma, dolorose, ma non mortali. In compenso le baionette erano decisamente affilate.

            Ed è a quel punto che il cinesino si è scatenato.. Mi ero quasi dimenticato di che razza di cose fosse capace di fare: mani, piedi tutto il suo corpo era un’arma che usò abilmente per abbattere tutti i nemici. Non che io non mi dessi da fare, ma in confronto a lui, mi muovevo al rallentatore.

-Bene, sei in gamba come mi ricordavo cinesino.- gli dissi.

-Ti ho già chiesto di non chiamarmi cinesino Tarr.- mi rispose lui, senza alcuna animosità, tranquillo come sempre.

-D’accordo cinesino, ma ora pensiamo alla prossima trappola

-Ok… motore… azione!-

            Era quel folle burattino, Brynocki, su una sedia da regista, con un megafono. Ci voltammo e… davanti a noi c’erano: John Wayne, Humprey Bogart, James Dean, Marlon Brando e James Cagney armati di tutto punto. Per essere esatti erano delle repliche androidi, ma l’effetto era dannatamente realistico.

            Eravamo giunti al secondo round.

 

 

3.

 

            L’aereo, ha raggiunto la quota suborbitale e viaggia a velocità impossibili per ogni aereo di linea, sarà presto in linea con l’obiettivo. A questo punto Yelena rompe il silenzio:

-Quella Leiko … è la tua donna?- chiede a Clive.

-Lei? Oh no, è la ragazza del mio migliore amico.- risponde lui.

-Non capirò mai voi inglesi ed il vostro humour..- ribatte la giovane.

            E Clive si concede un sorrisino di compiacimento

-Io, invece, ho sempre apprezzato voi russe. Anche mio padre, ti dirò, nonostante qualche esperienza non esattamente piacevole. Ma sai come si dice: “Dalla Russai con amore” e sciocchezze simili.-

-Ma non stai mai zitto?-_

 -Solo quando non parlo. Oh oh, ci siamo.-

            Il bersaglio, il jet della British Airways è sotto di loro. È ora di agire.

-Sei pronta?- Chiede Clive.

-Sono la Chyornaya Vdova, sono sempre pronta. Ribatte Yelena

-Adesso lo vedremo.-

            Clive preme un pulsante, il tettuccio dell’aereo si apre ed i due sono proiettati fuori. Per lunghi istanti si lasciano andare in caduta libera, poi attivano dei jetpack che li portano sino all’aereo, qui Clive applica al portello un congegno i cui impulsi aprono il portello e, contemporaneamente, generano un limitato campo di forza che impedisce l’effetto vuoto d’aria. Dura appena il tempo per i due agenti di entrare nell’aereo e richiudere il portello, ma non serve di più.

-Che succede? Chi siete?- esclama una stupitissima hostess.

-Ispettori del ministero dei trasporti- risponde Clive –Facciamo servizio a domicilio.-

            Ora devono trovare il loro uomo e alla svelta.

 

            Luke Cage non è mai stato uomo da sottigliezze. Anni fa una complessa serie di eventi lo portò in prigione e lì a fare da cavia ad un esperimento in stile scienziato pazzo che lo dotò di una forza e resistenza superumane. Ha usato quel potere per costruirsi una nuova vita come Eroe a Pagamento, si può dire, a buon diritto, che ha inventato lui la definizione. Ora sta lavorando per un avvocato, Matt Murdock, i suoi clienti sono accusati di essere i dinamitardi del Radio City Music Hall. Non sa se Murdock ha ragione ed in tutta onestà non può nemmeno dire di provare molta simpatia per i suoi clienti, ma sa cosa vuol dire essere incarcerati ingiustamente ed è un buon motivo per darsi da fare. Come dicevamo, non è uomo da sottigliezze, perdonatelo quindi, se ha devastato un certo bar malfamato del porto in cerca di informazioni. Di certo, se il proprietario e gli avventori non saranno contenti del suo passaggio, lui, invece, può solo lamentarsi di non aver saputo tutto quello che sperava di sapere.

            Se non altro, può dire di aver fatto almeno un po’ d’esercizio.

 

            Un altro dei trucchi di Mordillo, androidi assassini con le fattezze di attori del passato. Stavolta, però, le loro armi sono vere. Devo concentrare il loro fuoco su di e, dare il tempo a Black Jack Tarr di ripararsi o trovare un’arma. Non è un problema evitare i proiettili ho imparato a schivare i colpi sin da bambino. Mio padre, Fu Manchu, voleva fare di me l’arma perfetta e forse ci è riuscito, ma non nel modo che intendeva, io credo..

            Vedo Tarr che raccoglie un mitra caduto a terra e lo usa per falciare gli androidi

-Ah, finalmente!- esclama –Mi sento decisamente meglio con in mano un’arma. Si, cinesino, è ora di stanare Mordillo.-

            Non mi preoccupo nemmeno di dirgli che non mi piace essere chiamato Cinesino, sono più concentrato sul nostro obiettivo. Penso che Mordillo abbia altro in serbo per noi e so che non sarà piacevole.

-Signori….- è la voce di Brynocki -Avete rovinato il mio film.. ma datemi il tempo di cambiare cappello e vi farò vedere io.-

            Se ne va, ma è lui la chiave, lo sento, dobbiamo prenderlo

-Tarr…- dico.

            Lui mi capisce al volo e punta il mitra contro Brynocki.

-Beh nanerottolo, non te ne andrai facilmente.-

-Oh si, invece.-

            Così dicendo, si lascia inghiottire dal terreno.

-Quel figlio di…- esclama Tarr –Ora chissà cosa ci scatenerà contro.-

            Non aspetteremo molto per saperlo, temo

 

 

4.

 

 

            Sin da quando li ha visti salire sull’aereo Wajid Ayubi ha capito che erano lì per lui. Tutto è perduto, quindi. Ma se deve andarsene li porterà con loro, se ne andranno in un bagliore di gloria. Si alza e raggiunge la sua valigetta.

 

            È Clive a notarlo per primo, in un lampo comprende cosa l’uomo sta per fare e capisce che c’è solo un attimo per agire. Non può sparare o causerà una decompressione, eppure…se quel pazzo riesce nel suo intento sono morti ugualmente, quindi…

            Yelena spara. La sua scarica bioelettrica saetta nell’aria e colpisce l’uomo, che rotola a terra. La valigetta sfugge dalla sua mano, rotola e... si apre.

 

            Nella redazione del New York. Express il direttore Paul Hamilton sta leggendo un pezzo per la prossima elezione. Con questa storia del radio City Music Hall c’è sempre qualcosa da scrivere. Ci sono gruppi di fanatici di tutti i colori che si stanno scatenando. Paul ne ha viste tante nella sua vita e sa che a furia di attizzare il fuoco, finisce per scoppiare un incendio.

            Il telefono squilla e lui risponde:

-Si pronto?-

<<Paul, sono Val.>>

            Valentina Allegro De La fontane, Vice Direttore dello S.H.I.E.L.D. una donna di ghiaccio, ma non nell’intimità, come ha avito modo di constatare, spesso, lui negli ultimi tempi.

-Sei in anticipo per la cena.-

<<Ho avuto il benestare per darti una notizia, prepara un’edizione speciale.>>

            Le orecchie di Paul Hamilton si drizzano, Val non ha mai permesso che il loro rapporto interferisse col lavoro ed ora lui dovrebbe sentirsi lusingato di quest’esclusiva, ma l’idea che sia dovuta al fatto che dividono spesso lo stesso letto lo mette un po’ a disagio.

-Dimmi tutto.- le dice:

            Cinque minuti dopo l’Express è pronto per un’edizione straordinaria.

 

            Con un balzo acrobatico, Clivie Reston è sopra la valigetta e la richiude con il suo stesso peso.

-Tutto bene?- chiede Yelena

-Si, credo, non c’è stato il tempo per una contaminazione, almeno spero. Credo sia finita… A proposito, sei stata brava con quel tiro… Vedova.-

            Yelena sorride soddisfatta.

-Grazie, detto da te è un bel complimento.-

            Ecco uscire gente dalla cabina di pilotaggio ed un’hostess si avvicina a loro:

-Ma cos’è successo?- chiede.

-Niente d’importante.- risponde Clive. –È tutto sotto controllo adesso. Le dispiacerebbe portarci da bere? Vodka Martini agitato, non mescolato e per la signora…-

-Lo stesso, grazie.- interviene Yelena.

            Poi, la ragazza tende una mano a Clive che si sta alzando e gli dice:

-Credo che lei meriti un premio per il suo ardimento Mr. Reston.-

-Si, forse potrei chiedere una medaglia. Al mio ritorno a Londra.-

-Non era a questo che pensavo esattamente.- replica Yelena sorridendo.

            E senza preavviso lo bacia, un bacio lungo, profondo, sensuale e, all’improvviso, Clive non pensa più alle medaglie.

 

 

EPILOGO

 

 

            Fu Manchu sorride soddisfatto, le sue pedine si sono comportate ottimamente, ma il gioco riserverà altre sorprese e lui ha ancora una partita da giocare domani.

 

 

FINE QUARTA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Fine di un episodio frenetico, ma, se una vicenda ha un epilogo, altre continuano in quest’incessante giostra che è la vita. Ed ora pochissime note:

1)       Gli interludi con la Vedova Nera (Natasha), Paladin e Luke Cage si riferiscono a fatti avvenuti in Devil #31/32 che vi consiglio caldamente di leggere -_^

2)       La missione di Leiko a caccia di Carlton Velcro e Pavane ci verrà svelata più avanti, ma non dovrete attendere molto, prometto.

Nel prossimo episodio: una nuova appassionante storyline che coinvolgerà la Pantera Nera e... ma lo scoprirete, state tranquilli.

 

 

Carlo